I trigger-point, dall’inglese punto grilletto, sono delle piccole aree muscolari, con più precisione sono fasci di fibre irritate o irritabili, dove si concentra e persiste la contrazione muscolare. I tessuti muscolari quando sono iperirritati – le fibbre sono altamente eccidabili ed iper sensibili agli stimoli – producono una tensione muscolare continua fino allo sfinimento della fibra, dando vita alle fastidiose contratture o favorendone lo stiramento ed addirittura lo strappo, quando il carico è straordinariamente eccessivo.
I trigger-point si formano in zone dove ci sono più muscoli che agiscono e quando questi sono in disequilibrio tra loro. Questi piccoli nodi muscolari, una volta formatisi, possono rimanere silenti ed attivarsi solo dopo una certa e determinata azione muscolare. All’origine delle fastidiose contratture quindi c’è sempre un evento stressante (freddo, sforzo, umidità, trauma, tensioni e posture prolungate, ecc…) che può andare ad attivare un trigger-point preesistente o farne nascere uno. Un trigger-point infatti si può formare dopo una contrattura leggera, non del tutto sciolta, che quando smette di far male, si trasforma in un trigger silente.
I Trigger-Point si possono formare quando si compie una particolare azione di un certo vigore con dei muscoli la cui tonicità ed elasticità muscolare non è ottimale, in parole povere quando i muscoli non sono pronti o abbastanza in forma (lunghi e caldi) per reggere un determinato carico. Lo stesso avviene quando i muscoli sono troppo allenati o quando dei muscoli sono più forti o troppo forti rispetto ad altri muscoli sinergici e/o antagonisti, nel primo caso, quando si compiono lavori e sforzi senza il dovuto riposo o, come nel secondo caso, quando si compiono lavori, sforzi sempre da e con la stessa parte del corpo, ad esempio con il braccio destro e/o con abitudini posturali scorrette.